Descrizione
Nei sistemi di gestione certificati molti audit interni sono effettuati sotto la pressione del vincolo (requisito di norma) senza cogliere l’opportunità di far diventare gli audit uno strumento “al servizio dei processi”.
La mera verifica del rispetto delle procedure (conformità – PDCA) non basta: per diventare uno strumento al servizio dei processi l’audit deve andarne a verificare le inevitabili variazioni di contesto, oltre a valutare il valore prodotto verso i clienti interni e/o esterni in termini di efficacia, flessibilità ed efficienza.
Il corso punta, in estrema sintesi, a trasmettere il concetto che la misura dell’efficacia degli audit è data dalla quantità e dalla qualità delle azioni a esso conseguenti; è necessario andare oltre la verifica della conformità, per quanto questa resti fondamentale e ineludibile.
In aggiunta al materiale trattato durante il corso (che resta come sempre appannaggio del corsista) vengono consegnati ulteriori documenti inerenti la gestione delle non conformità e delle azioni correttive. Con specifico riferimento a queste ultime, è stata valorizzata la dicotomia tra “qualità degli obiettivi” e “qualità della realizzazione” (ovverosia la verifica della reale attuazione di quanto stabilito).
I documenti sono modificabili in modo da poter costituire una base metodologica per il successivo utilizzo, sempre in forma sartoriale, negli specifici e unici contesti di interesse.
Al fine di rompere la routine della formazione erogata in remoto, durante il corso il docente interagisce con alcuni corsisti che pongono questioni e domande.
Docente: Maurizio Michieli – Lead auditor, responsabile del Centro formazione CSQA, Direttore della Scuola di management agroalimentare CSQA.